venerdì 13 ottobre 2017

4°LEZIONE - "Rinascimento" (III° parte)


CONTESTO STORICO-CULTURALE

Il Rinascimento è un periodo artistico e culturale che si sviluppò in Europa, a partire da Firenze, tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'Età Moderna (cioè il 1492, data in cui Colombo scoprì l’America), in un arco di tempo che va all'incirca dalla seconda metà del XIV secolo fino al XVI secolo compreso. Considerata l’ampiezza di questo periodo storico-culturale, gli studiosi dividono il Rinascimento in due parti: il “Primo Rinascimento”, che va dal 1350 e che comprende tutto il Quattrocento; il “Secondo Rinascimento”, che va dal 1520 (data in cui si sviluppa il movimento artistico del Manierismo) e che  comprende tutto il Cinquecento.  Il contesto storico in cui si sviluppa il Rinascimento è quello di un'epoca di grandi sconvolgimenti economici, politici e sociali, come ad esempio: l’espansione dell'Impero Ottomano; la nascita degli Stati moderni, tra cui le monarchie nazionali di Francia, Inghilterra e Spagna; la trasformazione delle signorie locali italiane in stati regionali; le grandi esplorazioni, che portarono alla scoperta del Nuovo Mondo (cioè le Americhe). Il contesto culturale in cui si sviluppa il Rinascimento è quello di un’epoca di grandi scoperte ed invenzioni: la scienza medica fece notevoli progressi, grazie ad una maggiore conoscenza dell’anatomia umana; in campo astronomico lo scienziato polacco Niccolò Copernico elaborò la teoria eliocentrica, secondo la quale è la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa; l’invenzione della stampa, attraverso la quale diviene possibile produrre un gran numero di copie identiche di uno stesso libro, in tempi brevi e a prezzi bassi; la nascita dell’Umanesimo, cioè lo studio e l’interpretazione dei testi classici latini e greci, da un punto di vista laico. Tutti questi fermenti di natura storico-culturale, comportarono la nascita di una nuova visione dell’uomo e del mondo: l’essere umano diviene tanto importante da essere posto al centro dell’universo ed è considerato artefice del proprio destino. Importanti centri rinascimentali in Italia furono Venezia, Roma, Ferrara, Urbino, Siena, Padova, Perugia, Vicenza, Verona, Mantova, Milano e Napoli. Importanti centri rinascimentali all'estero furono Gand e Bruges, città situate nelle Fiandre (termine col quale si indicavano gli attuali stati del Belgio e dell’Olanda), in cui si sviluppò l’arte fiamminga.


I GRANDI TEMI DELL'ARTE RINASCIMENTALE

I grandi temi dell’arte rinascimentale sono:
  • la centralità dell'uomo (cioè vengono rappresentati gli uomini oltre a Dio e ai Santi). ESEMPI - FIG.1: Botticelli rappresenta alcune divinità greco-romane; FIG.2: Michelangelo rappresenta l’eroe biblico che sconfisse Golia; FIG.5: Raffaello rappresenta alcune figure mitologiche greche. 
  • l’interesse per l'arte greco-romana (cioè per l’arte classica). ESEMPI – FIG.1: Botticelli ambienta la scena nel “Giardino delle Esperidi”, cioè il giardino degli dei dell’Olimpo; FIG.2: Michelangelo distribuisce il peso del corpo della figura scolpita, secondo il “Principio di Ponderazione” di stampo classico; FIG.3: Mantegna rappresenta San Sebastiano legato ad una colonna greca di ordine corinzio; FIG.4: Masaccio ambienta la scena sotto un arco di derivazione classica.
  • il concetto di città ideale (cioè un nuovo modo di concepire la città). ESEMPI – FIG.2: Michelangelo realizza la scultura del David affinché venga collocata a Firenze, presso Palazzo Vecchio, sede del governo cittadino, perché essa simboleggia i valori civici della città.
  • l'imitazione della realtà (cioè rappresentare le cose per come sono veramente). ESEMPI – FIG.1: Botticelli arricchisce il “Giardino delle Esperidi” con un vasto campionario di fiori, quali nontiscordardimé, iris, fiordaliso, ranuncolo, papavero, margherita, viola, gelsomino, ecc.
  • l'organizzazione prospettica dello spazio artistico (cioè l’uso della prospettiva). ESEMPI – FIG.4: Masaccio rappresenta lo spazio in cui si svolge la scena, applicando la prospettiva e posizionando il punto di fuga ai piedi della croce, calcolato in funzione di un osservatore posto a 9 metri di distanza.
  • lo studio delle proporzioni della figura umana (cioè lo studio dell’anatomia umana). ESEMPI – FIG.1/2/3/4/5: Tutte le immagini prevedono numerosi abbozzi e schizzi preparatori delle figure rappresentate.





LA CITTA' IDEALE
A partire dal 1400, la città acquisì un ruolo di spicco: non più semplice contenitore di abitanti o luogo meramente architettonico e monumentale, ma spazio della comunità civica. La città, pertanto, doveva essere contemporaneamente luogo di rappresentanza (perché ricco di palazzi realizzati da prestigiosi architetti), luogo di difesa (perché provvisto di fortificazioni), luogo di residenza (perché fornito di strutture abitative per i nuovi ceti urbani) e luogo di spettacolo (per la presenza del teatro). Per questo motivo, nel Quattrocento, le signorie sentono il desiderio di costruire delle città ideali, cioè delle città in possesso di tutte queste caratteristiche. A testimonianza del forte interesse per il concetto di città ideale, rimangono tre dipinti di artisti italiani ignoti, conservati rispettivamente a Urbino, Berlino e Baltimora (figure in basso a sinistra).  Un elemento ricorrente nell'architettura rinascimentale dei palazzi è il bugnato, una particolare lavorazione muraria costituita da blocchi di pietra (conci), sovrapposti a file sfalsate, di diverse dimensioni e forme. Esistono vari tipi di bugnato, ma i più frequenti sono: rustico, liscio, a cuscino, a punta di diamante. Un esempio di bugnato rinascimentale è riscontrabile in Palazzo Medici Riccardi a Firenze (figura in basso a destra): in questo edificio si alternano il bugnato rustico (pietre sporgenti e irregolari, tagliate grossolanamente) e il bugnato liscio (pietre lisce e regolari).  



IL MANIERISMO

Il manierismo è una corrente artistica italiana del XVI secolo e comprende tutti i fenomeni artistici che vanno dal 1520, data d’inizio del Secondo Rinascimento, fino all'avvento del Barocco, termine col quale s’intende l’arte del 1600. Il termine "manierismo" deriva dal concetto quattrocentesco “alla maniera”, inteso come stile di un artista: ad esempio, “dipingere alla maniera di Leonardo” aveva come significato il dipingere con lo stesso stile del pittore Leonardo da Vinci. Giorgio Vasari, un importante storico dell’arte italiana del 1500, decise di utilizzare per primo il termine “manierismo” per indicare alcuni degli artisti rinascimentali, ai quali egli attribuiva il merito di essere arrivati ad una perfezione e ad un ideale di bello in grado di superare gli "antichi", cioè i mitici artefici dell'arte classica. Quindi, secondo Vasari, tra tutti gli artisti rinascimentali ce n’erano alcuni talmente bravi da eccellere sugli altri: questi artisti erano detti appunti manieristi. Vasari considera già come manieristi artisti come Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Successivamente, però, il significato positivo del termine manierismo, impiegato da Vasari, assume un’altra connotazione e viene utilizzato per indicare esclusivamente quegli artisti che realizzano le loro opere in modo anti-classico: cioè, vengono indicati col termine manierismo tutti quegli artisti che si rifiutano di proposito di prendere come modello l’arte classica (arte greco-romana). Quest’accezione negativa del termine manierismo viene fatta coincidere, dagli studiosi, con la “crisi del Rinascimento”, cioè con la fine di un periodo durato ben due secoli. In tal senso, artisti manieristi non sono più Leonardo o Michelangelo e neppure Raffaello, ma altri come Giuseppe Arcimboldi, Pontormo, Tintoretto, Parmigianino... 




Questi artisti manieristi stravolgono l’arte rinascimentale devota all'arte classica in vari modi: applicano la prospettiva in modo distorto; realizzano figure umane serpentine (cioè con una forma ad S, anche detta “a fiammella”); usano la luce in modo irrealistico; inseriscono nella stessa opera personaggi con espressioni completamente diverse fra loro; inseriscono nella stessa opera personaggi con pose al limite del possibile; usano colori innaturali; alterano le proporzioni anatomiche umane. Anche l'architettura della seconda metà del Cinquecento viene spesso considerata manierista perché è interessata a tutto ciò che è bizzarro e grottesco, o che può destare curiosità e meraviglia in chi guarda. Un esempio di architettura manierista è sicuramente il Parco di Bomarzo, nei pressi di Viterbo: si tratta di un complesso monumentale situato all'interno di un Bosco Sacro, una particolare tipologia di giardino, in cui è possibile incontrare giganti in lotta, divinità fluviali e marine, Pegaso, un elefante, un delfino, un’enorme tartaruga e tante altre sculture meravigliose/mostruose.